Villa Santa Lucia: 25mila euro

Villa Santa Lucia: 25mila euro per chi apre un bar in piazza

VILLA SANTA LUCIA DEGLI ABRUZZI (L’AQUILA) – Un fondo perduto di 25mila euro per chi aprirà una nuova attività in paese. È questa l’iniziativa dell’amministrazione comunale di Villa Santa Lucia degli Abruzzi, in provincia dell’Aquila. Il borgo è uno dei comuni meno popolosi d’Italia, che conta 97 residenti distribuiti tra Villa Santa Lucia e la sua frazione Carrufo, sul versante sud del Gran Sasso.

Villa Santa Lucia: 25mila euro per ridare futuro alle attività

Il progetto, dal titolo eloquente “L’emporio che non c’era”, attinge risorse dal Fondo Nazionale Integrativo per i Comuni Montani, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per gli affari Regionali e le Autonomie tramite la Regione Abruzzo. L’avviso pubblico è visibile sul sito istituzionale del Comune di Villa Santa Lucia degli Abruzzi, firmato dal sindaco Paride Ciotti. L’avviso è rivolto a tutti coloro che intendono aprire un nuovo esercizio commerciale in paese, specializzato nella “vendita di prodotti di prima necessità, prodotti tipici locali e da adibire, eventualmente, a centro multiservizi”. I 25mila euro a fondo perduto dovranno essere utilizzati per l’affitto e l’arredo dei locali. Sul sito del Comune è disponibile il download completo del bando, comoleto di tutta la modulistica in pdf e le istruzioni per la partecipazione.

Al bando è possibile rispondere entro il prossimo 28 febbraio. Secondo l’avviso, le caratteristiche dell’emporio saranno quelle tradizionali del bar-alimentari delle aree interne appenniniche. Un luogo di socializzazione essenziale per la vita della comunità, soprattutto per le persone in età avanzata, che a Villa Santa Lucia degli Abruzzi sono la maggioranza.

Il bar della piazza centrale di Villa ha purtroppo chiuso da tempo, contrariamente a molti altri comuni della zona. Il che penalizza non solo lo svago e la socializzazione tra gli abitanti. Infatti nella zona sono molti i cantieri aperti per la ricostruzione post sisma, e i tanti lavoratori non hanno un vero punto di ristoro.

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Autore dell'articolo: Cesare Di Simone