Ripresi i corsi di Abruzzo Bbq: “La nostra è una community, siamo aperti a tutto”

PESCARA – È iniziata oggi, come consuetudine al circolo Ciattoni di Pescara, la stagione 2023-2024 dei corsi di Abruzzo Bbq, community degli amanti del barbecue che continua a riscuotere importanti consensi in tutta la nostra regione e non solo. Nella giornata odierna è toccata all’entry level ‘Smoke & Fire’, che lo staff di Abruzzo Bbq, coadiuvato da Sergio Accorona, definisce “l’inizio di ogni appassionato e il regalo di compleanno più gettonato”. Per ulteriori informazioni è sufficiente inviare un’email a info@abruzzobbq.it o scrivere su WhatsApp al 371/4861778. Inoltre si può trovare tutto il necessario anche su CorsoBarbecue.com. Con questo corso si effettua un vero e proprio itinerario, passando dalla grigliata tipica abruzzese alle tecniche caratterizzanti del barbecue. In degustazione pollo, zucca, salsicce (anche di cinghiale) alla birra e patate al coppo con pancetta e mozzarella.

Il barbecue si può fare con qualsiasi cosa, anche con il pesce, seguendo però accorgimenti diversi rispetto alla carne perché gli alimenti ittici si prestano di solito a cotture più brevi. Il pitmaster Gabbos Fire, docente del corso odierno (coadiuvato in cucina dallo chef Eric Febbo), ha rivelato di cuocere nel Bbq persino i panettoni. E pure la pizza si può fare al barbecue; tuttavia bisogna tenere presente che in questo caso non c’è la fiamma che viene invece data dal forno a legna. Accorona ha spiegato che “noi siamo aperti a tutto e siamo “tolleranti” verso ogni tipo di barbecue. Qualsiasi sia la forma di calore, noi usiamo tutto. Con la cottura diretta non si riesce ad arrivare al cuore della carne perché il calore non può cuocere senza bruciare tutto il resto. La cottura indiretta corregge questo problema. E poi ci sono delle differenze che vanno necessariamente considerate perché a volte possono rivelarsi cruciali: se infatti la carne di maiale perdona molti errori, la carne di manzo non consente lo stesso margine”. Ricordiamo, a tale proposito, che con la punta di petto di manzo si realizza il gustoso Brisket, uno dei capisaldi assoluti del bbq americano.

Il carbone è un modo più “romantico” di approcciarsi al barbecue: ne è convinto Gabbos, che è un vero e proprio appassionato di questo mondo ma, precisa, “è fondamentale fare esperienza, così da impratichirsi sempre di più. Una volta che avrete fatto i “secchi di cenere”, comincerete a capire qualcosa”. Poi lancia un monito: “Per cuocere una pietanza non bisogna fare riferimento a “quanto tempo” ci voglia. La carne è cotta quando è arrivata a temperatura, non dopo “tot” tempo; è perciò opportuno utilizzare un termometro a sonda per regolarsi adeguatamente. Fondamentale è anche la scelta dei guanti: non si devono usare quelli da cucina, ma guanti specifici. Poi ci sono i rub, cioè delle miscele di spezie, già preparate, che sono consigliabili rispetto all’alternativa di farseli da soli”.

Accorona, in particolare, consiglia “Le spezie di Gio” di Giovanni Granchelli, “che sono cose fatte da lui stesso in maniera artigianale con un approccio tendenzialmente più mediterraneo che americano. Un ottimo prodotto, per giunta del nostro territorio”. Sergio è un amante dell’affumicatura molto spiccata e, “grazie a un dispositivo come quello a carbone, riusciamo a donare un fumo alle pietanze utilizzando un altro tipo di cottura rispetto a quella che contraddistingue ad esempio l’arrosticino; inoltre, in confronto alla griglia, siamo in grado di affumicare la carne e di ottenere cotture più lunghe”. Il carbone presenta differenti rese perché non tutti i carboni sono uguali: “Il cannellino cubano è ideale sia per il barbecue sia per la grigliata. L’importante è che il carbone utilizzato sia di buona qualità”, conclude Gabbos.

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Autore dell'articolo: Redazione