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La città di fiere miracoli e tradizioni di Natale Lanciano

Presso la valle dove passa il tratturo che collega la Majella alla Puglia foggiana sembra ancora riecheggiare il vociare delle grandi fiere lancianesi. Le nundinae, che si tenevano durante i primi mesi dell’anno sul Colle della Selva, accanto al tempio di Apollo. Questo ricordo eterno fa della città di Lanciano un itinerario da celebrare e promuovere.

La città di Lanciano dalle origini epiche agli anni bui

Lanciano vanta un’antichità che la tradizione fa risalire a Solimano, compagno di Enea, che la fonda con il nome Anxanon in onore del fratello Anxa. Aldilà dell’epica i ritrovamenti archeologici datano la fondazione proprio in questo periodo. Capitale del popolo dei Frentani a partire dal V secolo a.C. successivamente diventano foederati dei Romani. Status che conservano fino al termine della guerra sociale, quando prendono la cittadinanza romana. È allora che la città viene ordinata come municipium. In quest’epoca dovette subire la romanizzazione del nome, da Anxanon in Anxanum. Ma dalla gloria si passa presto agli anni bui, come spesso accade nei corsi e ricorsi storici. Con il crollo del Romano Impero la città subisce saccheggi ed è rasa al suolo dai Longobardi nel 571. Da questa devastazione trae origine sul colle Erminio il nucleo abitativo da cui trae origine l’antico quartiere medioevale della città.

La città rifiorisce con le sue fiere

Dopo il periodo buio c’è sempre una rinascita. Infatti avviene quando la città è annessa dai Normanni al Regno di Sicilia che diventa Regno di Napoli nel 1372. La città si rinnova con l’espansione del centro urbano e l’edificazione di altri quartieri storici nonché la nuova cinta muraria, dotata di nove porte. Quando viene riconosciuta come emporio città non sottoposta a nessun feudatario, ma amministrata direttamente dal re questo gli vale una rivalità con la vicina Ortona. E sul finire del XIV secolo Lanciano ottiene dall’Abbazia di San Giovanni in Venere la concessione per costruire un porto a San Vito. Ciò fu motivo di nuove guerre con gli ortonesi. La pacificazione c’è solo con la mediazione di San Giovanni da Capestrano nel 1427. Nei secoli successivi Lanciano segue le vicende politiche e dinastiche del Regno di Napoli fino all’Unità d’Italia.

Una passeggiata per il centro storico

Lanciano è uno scrigno colmo di splendidi tesori, come i 4 quartieri storici, Lanciano Vecchia, Borgo, Civitanova e Sacca che si incontrano nella piazza Plebiscito. Qui si affaccia la Cattedrale della Madonna del Ponte con la sua bellissima facciata Neoclassica, ampliamento di un precedente oratorio prospicente al Ponte Diocleziano. La festa in onore della Madonna del Ponte è un appuntamento annuale imprescindibile per “Il settembre lancianese”. Festa in cui il colore flokloristico di Lanciano esplode nella rievocazione storica del Mastrogiurato, del quale di rinnova l’investitura ogni anno. Sulla stessa piazza si ammira il complesso di San Francesco che custodisce il “Miracolo Eucaristico” avvenuto nel VIII secolo d.C. e riconosciuto dalla Chiesa Romana. Infine la Torre campanaria realizzata nel XVII secolo con le sue 7 campane riveste un’importanza particolare in quanto legata alla tradizione natalizia della “Squilla”. Evento che si rinnova da oltre 400 anni.

La Squilla: antica tradizione di Natale

Le origini della “Squilla” risalgono al 1607, Paolo Tasso arcivescovo di Lanciano inizia a recarsi in pellegrinaggio il 23 dicembre alla chiesetta della Contrada «Iconicella». Essendo distante un paio di chilometri dal centro di Lanciano la processione intendeva rievocare il cammino di Giuseppe e Maria verso Betlemme.
Le pratiche liturgiche sono infatti anticipate all’anti vigilia. Inizia alle ore 18.00 e si conclude alle ore 19.00. Quest’ora inizia con il rintocco ininterrotto della “Squillina” dalla torre civica in Piazza, e si associa il contemporaneo squillare di tutte le altre campane. Ognuno si reca presso l’abitazione della persona più anziana della famiglia dove ci si raccoglie in preghiera. Al cessare dei rintocchi ogni famiglia si stringe attorno al patriarca nel rito del «baciamano», simbolo di pace. Lo scambio dei doni avviene proprio in questa data e non il giorno di Natale.

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Autore dell'articolo: Redazione