Inaugurato il Laboratorio di Vino Cotto a Poggio delle Rose: una Celebrazione della tradizione e dell’innovazione

TERAMO – Ieri, nella suggestiva cornice di Poggio delle Rose, è stato inaugurato un laboratorio dedicato alla produzione del vino cotto, un evento che ha richiamato una folla numerosa di abitanti locali e curiosi provenienti da tutta la provincia. Il sindaco uscente di Cermignano, Febo Di Berardo, ha dato il via ufficiale all’iniziativa con il tradizionale taglio del nastro, seguito da un tour del laboratorio arricchito da un percorso degustativo, culminato con tre assaggi di vino cotto.

Alla cerimonia hanno partecipato importanti figure istituzionali e locali, tra cui l’Onorevole Giulio Sottanelli, il Consigliere Regionale Enio Pavone, il vice Sindaco Silvio Serrani e la neo candidata sindaco della lista uscente, Elisa Marchiselli. Il Presidente dell’Associazione “Montonicotto”, Gennaro D’Ignazio, rinomato ristoratore abruzzese e originario di Poggio delle Rose, ha raccontato con passione la radicata tradizione del vino cotto nel paese. Il suo discorso ha catturato l’attenzione di una platea di appassionati, concludendo con un invito a seguire l’evoluzione del laboratorio e le future iniziative, tra cui la prossima vendemmia.

“Il laboratorio nasce con l’obiettivo di trasmettere l’antica tradizione alle nuove generazioni e raccontare la storia di Poggio delle Rose,” ha dichiarato Gennaro D’Ignazio. Poggio delle Rose è infatti una delle aree più rinomate in Italia per la produzione di vino cotto, in particolare grazie all’utilizzo del Montonico, un vitigno a bacca bianca autoctono caratterizzato da grappoli chiusi e grandi e da un’elevata acidità, ideale per la produzione di questo vino.

Durante la bollitura, l’acidità del mosto rimane consistente, agendo come antiossidante naturale e conferendo al vino cotto una distintiva caratteristica rispetto ad altri vini cotti abruzzesi, solitamente prodotti con bacche rosse. Anche il “Montonicotto” prevede l’utilizzo di una parte di bacche rosse, arricchite dal Montonico, la cui spiccata acidità contribuirà alla longevità e alla qualità del prodotto finale.

Nonostante la pioggia, l’affluenza è stata notevole, dimostrando l’importanza intrinseca del laboratorio per la comunità. Nei piccoli centri che si spopolano sempre di più, iniziative come questa sono fondamentali per sostenere le generazioni future e preservare la memoria storica, che rischierebbe di perdersi senza tali sforzi. Un plauso va a tutti i promotori e partecipanti di questo evento che segna un significativo ritorno alle origini. Prezioso anche il contributo dell’Associazione Provinciale Cuochi Teramo, che ha partecipato alla realizzazione del buffet.

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Autore dell'articolo: Redazione