IL RISTORANTE OISHĪ JAPANESE KITCHEN DI TERAMO OTTIENE IL MASSIMO RICONOSCIMENTO DAL SUSHI GAMBERO ROSSO

TERAMO – Massimo riconoscimento della Guida Sushi Gambero Rosso per il ristorante di Teramo, Oishī Japanese Kitchen. La prestigiosa guida gastronomica gli ha assegnato “tre bacchette”, il massimo punteggio che un ristorante giapponese possa ottenere ed è stato l’unico in Abruzzo. La cerimonia di consegna è avvenuta questa mattina a Roma all’interno del MAXXI Museo Nazionale delle arti del XXI sec. Nonostante l’anno funesto per la ristorazione, il 2021 ha portato a Oishī anche un altro grande riconoscimento, l’inserimento nella Guida Michelin. Un risultato importantissimo quello ottenuto oggi per il ristorante ma anche per l’Abruzzo che si conferma terra di grandi realtà enogastronomiche.

Cucina fusion che si fonde con la tradizione “nippon”, sapori europei e materie prime d’eccellenza: sono questi gli ingredienti del successo di Oishī Japanese Kitchen che oltre a Teramo, si trova anche nel centro di Pescara. Il progetto è nato 6 anni fa per mano di Luca Di Marcantonio e Marco Mazzilli, quest’ultimo oggi manager di Allegrini per il nord Italia, «ma sempre un grande amico – come dichiara Luca – che mi ha aiutato e che ringrazio di cuore per tutto ciò che ha fatto con me nei primi tre anni di Oishī».

«Sono molto orgoglioso di essere entrato in una guida così prestigiosa con il massimo punteggio accanto a big del sushi – continua Luca – Questo risultato e anche quello della Guida Michelin, consacrano il lavoro fatto in questi anni e mi confermano che io e il mio team abbiamo intrapreso la strada giusta, quella della qualità senza compromessi e della fusione di culture gastronomiche lontane. Il mio grazie va al team, ai clienti che ci sostengono e hanno creduto in noi fin dall’inizio, alla città di Teramo e di Pescara, e al nostro super architetto/amico Giovanni».

Grazie a un’importante offerta di qualità, il brand si è subito imposto sia a Pescara che a Teramo. Qualità che dipende soprattutto dalle materie prime utilizzate provenienti in parte dall’estero e in parte dall’Italia e dall’Abruzzo che permettono di realizzare piatti ricercati e creativi.

«I nostri menù sono frutto di grande ricerca e sperimentazione – spiega Luca – Tutte le salse sono create da noi e la cucina è totalmente espressa. Siamo facendo un grande lavoro sulla selezione delle materie prime, penso all’anguilla come le alici, mixiamo pesce azzurro a prodotti internazionali, vogliamo fondamentalmente che la cena da Oishī, (come ha scritto di noi la food blogger Chiara Maci che è venuta a trovarci giorni fa) sia un viaggio in giro per il mondo, pur rimanendo seduti, per questo abbiamo inserito in carta un menù degustazione per tutti coloro che desiderano “viaggiare” al ristorante».

Il team è composto da 12 risorse tra Pescara e Teramo: collaboratori di sala preparati e formati, chef professionisti e talentuosi provenienti da importanti scuole di cucina. Entrambi i ristoranti dialogano perfettamente con la cultura nipponica, sono eleganti, minimalisti e curatissimi nei dettagli.

Ma c’è un’altra novità, lo scorso anno, poco prima del look down, è nato uno spin off di Oishī a San Benedetto del Tronto (AP): si chiama South American Sushi ed è un progetto che voleva diversificarsi dal brand madre, una realtà gastronomica differente dunque ma accumunata dalla stessa energia e dalla voglia di crescere che attualmente è gestita da un partner esterno al Gruppo.

«Come comparto abbiamo attraversato un periodo durissimo – aggiunge il giovane imprenditore – ma non abbiamo mai mollato, abbiamo rafforzato il gruppo, guardato oltre e trovato soluzioni immediate e di questo ringrazio i nostri clienti che ci sono stati sempre vicini. Abbiamo instaurato collaborazioni con sushi man giapponesi con i quali studiamo continuamente accostamenti e km0, eravamo partiti sei anni fa con pochi fondi e molta semplicità e oggi mi ritrovo a ritirare un premio di grande levatura».

Non è finita qui, c’è un altro progetto che bolle in pentola, oishijapanesekitchen.it sarà un vero e proprio incubatore di progetti sul food orientale: «Metteremo a disposizione la nostra conoscenza ai migliori dipendenti – spiega Di Marcantonio – e collaboratori del nostro gruppo dando loro la possibilità di sviluppare una propria idea imprenditoriale da noi sostenuta mettendo a disposizione cash flow e il nostro ufficio finanziario che seguirà lo start up di tutte le nuove iniziative sul nostro territorio. Sto realizzando quello che sei anni fa avrei desiderato per il mio inizio per il quale non ho avuto nessun aiuto o sostegno».

«Quello che desidero – conclude Luca – è che Oishī rappresenti l’eccellenza del sushi nel centro Italia, credo che solo insieme possiamo farlo, questo premio è dedicato a coloro che credono in me, al mio gruppo di ragazzi, alla mia famiglia perché è solo uniti che si raggiungono i risultati, l’individualismo non porta a nessuna crescita».

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Autore dell'articolo: Redazione