Il Pink Panel alla scoperta dei vini sostenibili Piwi

PENNE – Nuovo incontro all’insegna della sostenibilità per il gruppo abruzzese di donne wine lovers e foodies: il Pink Panel. L’evento Piwi Experience, dedicato alla conoscenza e approfondimento dei vini ottenuti da vitigni resistenti ai funghi, si è svolto presso l’enoteca vestina Trentuno 12 a fine novembre e ha visto il prezioso contributo di produttori ed esperti da fuori regione (Veneto, Friuli, Lombardia). È stata ribadita l’importanza di iniziare a familiarizzare con questi nuovi vini, che non si contrappongono a quelli convenzionali e riducono drasticamente l’uso di trattamenti, in un’ottica di tutela ambientale.

L’interessante degustazione del Pink Panel aperta anche a pochi fortunati eno appassionati ha permesso di focalizzarsi su alcuni concetti basilari, iniziando dalla definizione. Piwi è l’abbreviazione della parola tedesca pilzwiderstandsfähig (vitigno resistente al fungo). Altri concetti fondamentali sono stati esposti nell’intervista introduttiva a Luca Gonzato, comunicatore, scrittore, maestro assaggiatore e sommelier, titolare de Dipende che Vino – prima e unica enoteca italiana dedicata ai Piwi (con 103 etichette) – e fondatore del sito Internet www.vinievitiresistenti.it; un esaustivo portale dove si trovano raccolte tutte le informazioni sul tema corredate da efficace infografica.

I Piwi sono un incrocio tra varietà di Vitis Vinifera con una piccola parte di altre Vitis di origine americana, asiatica, ecc., da cui riceve i geni di resistenza alle principali malattie fungine: principalmente oidio e peronospora; quest’ultima patologia ha più che dimezzato la produzione nei vigneti convenzionali e biologici quest’anno in varie zone d’Italia. Oltre il 95% del patrimonio genetico dei Piwi è Vitis Vinifera, meno del 5% di altre varietà di Vitis. L’incrocio è effettuato in modo naturale attraverso impollinazione. L’unione delle diverse varietà di Vitis ne genera una nuova, non un organismo transgenico (Ogm). Nelle varietà di ultima generazione, con 6-7 reincroci, il patrimonio genetico di Vitis Vinifera supera il 99%. Il tempo per ottenere una varietà, tra ricerca e sperimentazione, si aggira sui 14 anni.

Altri concetti e approfondimenti sono arrivati dai produttori dei vini in assaggio. Luigi Marangoni della cantina Le Carezze (Veneto), in degustazione Iris Spumante millesimato Charmat Brut, Sauvignon Kretos. William Savian di Savian Vini Biologici (Veneto), in degustazione il MyBrid Igt, Souvignier Gris, Fleurtai e Soreli. Robert Spinazzè, profondo conoscitore dell’Abruzzo vitivinicolo, titolare di Terre di Ger (Friuli Venezia Giulia), vini rossi in degustazione: El Masut, Cabernet Eidos, Merlot Khorus e Merlot Kanthus e Calieri, Merlot Khorus e Merlot Kanthus. Per l’Abruzzo in degustazione il Piwi Bianco da Sauvignon Kretos dell’azienda vastese Jasci Donatello. Tutte le cantine menzionate hanno supporto l’iniziativa al fine della divulgazione e conoscenza dei Piwi.

Nel corso del tasting è emersa la piacevolezza e coerenza organolettica di questi vini. Marcato profilo olfattivo soprattutto nei vini bianchi, ottima bevibilità e tendenza minerale. Esattamente come accade per gli altri vini si prestano agli abbinamenti gastronomici. Nella fattispecie sono stati abbinati a prodotti territoriali abruzzesi proposti dell’enotecaria Anna Solini. A questa missione di divulgazione della sostenibilità in agricoltura hanno presso parte, insieme a un gruppo di enoappassionati, le componenti del Pink Panel: Jenny Viant Gómez, giornalista fondatrice del Pink Panel, Giuliana Rotella, Sandra Pantalone, Enca Polidoro, Norma Claudia Torrieri, Angela Scarciolla e la new entry Anna Solini.

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Autore dell'articolo: Redazione