Pallotte casce e ove

La delegazione di Chieti dell’Accademia Italiana della Cucina registra con un atto notarile la ricetta tradizionale delle “Pallotte cace e ove”

Il 7 luglio nella sala delle feste della Prefettura di Chieti il notaio Federica Verna ufficializzerà una delle tradizioni più sentite del territorio nell’ambito della consegna dei premi accademici

CHIETI – Le “Pallotte cace e ove”, eccellenza gastronomica del territorio teatino diffuso in tutta la regione, avrà finalmente un disciplinare ufficiale: un verbale finalizzato al deposito ed alla registrazione della ricetta tipica sarà infatti firmato giovedì 7 luglio alle ore 18.00 presso la sala delle feste della Prefettura di Chieti, alla presenza del prefetto, Armando Forgione, e del vicepresidente vicario dell’Accademia Italiana della Cucina, Mimmo D’Alessio. La codifica, che indicherà gli ingredienti e il procedimento preciso per ottenere il “vero” piatto tradizionale di pallotte cace e ove, è il frutto del lavoro della delegazione teatina, guidata dal delegato Nicola D’Auria, che è anche il coordinatore territoriale dell’Abruzzo, e dell’impegno della prof.ssa Gabriella Orlando, consultore della delegazione di Chieti.

Il notaio Federica Verna darà lettura dell’atto notarile, che sarà sottoscritto dagli accademici teatini, poi ci sarà una dimostrazione in diretta della realizzazione delle pallotte cace e ove, da parte di Lorenzo e Giuseppe Medaglia di Rapino. A seguire saranno conferiti i premi accademici per il 2022 ad alcune eccellenze del territorio. Il Premio “Dino Villani”, per il produttore che si sia distinto nella lavorazione artigianale di un prodotto alimentare di rilevante e specifica qualità organolettica, lavorato con ingredienti nazionali tracciabili, di prima qualità e con una ben identificata tipicità locale, è stato assegnato al salsicciotto casolano della Macelleria Travaglini Assunta di Casoli.

Il Premio “Massimo Alberini”, per quegli esercizi commerciali o attività artigianali che da lungo tempo, con qualità costante, offrono al pubblico alimenti di produzione propria, lavorati artigianalmente con ingredienti di qualità eccellente e tecniche rispettose della tradizione del territorio, del codice etico e delle norme vigenti, è andato a “Storico Gastronomia Andreina” di Chieti, nella persona del legale rappresentante Lorenzo Carosella. Il “Diploma di Buona Cucina”, riservato ai ristoranti e alle trattorie di cucina italiana, in Italia e all’estero, che operano nel rispetto della tradizione e della qualità, è stato assegnato al ristorante “Caldora Punta Vallevò” di Rocca San Giovanni, dei titolari Luca e Marco Caldora.

«Questo atto importantissimo – ha spiegato il delegato D’Auria – rende ragione dell’impegno primario dell’Accademia Italiana della Cucina che è quello di tutelare le tradizioni della cucina italiana, di cui promuove e favorisce il miglioramento in Italia e all’estero. L’Accademia opera affinché siano promosse iniziative idonee a diffondere una migliore conoscenza dei valori tradizionali della cucina italiana, che costituiscono la base per ogni concreta innovazione: per questo una delle attività principali è proprio quella di recuperare le ricette tradizionali dei principali piatti che segnano la storia della nostra gastronomia e fissarne per sempre la giusta esecuzione, per evitare contaminazioni e distorsioni. Per noi abruzzesi, poi, le pallotte cace e ove rappresentano un vero e proprio simbolo che racconta tutto il nostro spirito di popolo pronto ad utilizzare gli ingredienti della povertà per sublimarli in una preparazione che va oltre ogni immaginazione».

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Autore dell'articolo: Redazione