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Geppy Gleijeses, Marisa Laurito e Benedetto Casillo a Pescara con la “Gold Edition” di “Così parlò Bellavista”

PESCARA – Martedì 19 ottobre e mercoledì 20 ottobre saranno Geppy Gleijeses, Marisa Laurito e Benedetto Casillo ad aprire la cinquantacinquesima Stagione Teatrale della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” con la “Gold Edition” di “Così parlò Bellavista” di Luciano De Crescenzo. Appuntamento al teatro Circus il 19 e 20 ottobre.

Luciano De Crescenzo è stato non solo un divulgatore ma anche un filosofo sui generis, un poeta, un romanziere, un regista, uno sceneggiatore, un umorista, un attore e tanto altro ancora. Se il ricordo della versione cinematografica di “Così parlò Bellavista” è indelebile e forse intangibile nella memoria del pubblico italiano e, soprattutto, in particolar modo, nel pubblico napoletano, «c’era un solo modo limpido e affascinante per portarlo in teatro: distaccarsi dal film e creare un’opera autonoma, specificamente teatrale», spiega Geppy Gleijeses. E così nell’adattamento ci sono varie citazioni del romanzo, come ad esempio il secondo “cenacolo” che si conclude con un concetto poetico e geniale, degno del miglior Salvatore Di Giacomo. Parlando delle case di Napoli legate l’una all’altra dalle corde tese da palazzo a palazzo per stendere i panni ad asciugare, scrive così: “Immaginate per un momento che il Padreterno volesse portarsi in cielo una casa di Napoli. Con sua grande meraviglia si accorgerebbe che piano piano tutte le altre case di Napoli, come se fossero un enorme Gran pavese, se ne verrebbero dietro alla prima, una dietro l’altra, case, corde e panni, canzone ‘e femmene e allucche ‘e guagliune…”»

L’adattamento teatrale non ripercorre in maniera pedissequa la trama del  film. Sono necessari codici di comunicazione molto diversi tra cinema e teatro e sono diversi le interazioni e le reazioni tra gli attori e tra questi e il pubblico. Lo spazio scenico ritrae il Palazzo dello Spagnolo, con i suoi incroci di scale e le sue prospettive, un vero e proprio luogo della mente,  in cui si svolge tutto il racconto, con il cenacolo, il tavolo dei pomodori, la trattoria, il negozio di arredi sacri e via dicendo. Un percorso artistico che Geppy Gleijeses compie con attori straordinari come Marisa Laurito, deliziosa interprete che è stata la migliore amica di Luciano De Crescenzo (a questo fatto ci tiene assai!), e Benedetto Casillo, mitico Salvatore vice sostituto portiere. Un percorso arricchito poi dalla scenografia realizzata da Roberto Crea e dalle musiche, in parte originali e in parte nuove, del maestro Claudio Mattone.

Lo spettacolo è ambientato negli stessi anni del film e, in realtà, si adegua alla contemporaneità senza dover modificare nemmeno una battuta. Come insegna Luciano De Crescenzo: «Napoli, con il suo spirito d’adattamento, è forse l’ultima speranza che ha il genere umano per sopravvivere». I sentimenti dell’umanità, quelli veri, quelli che De Crescenzo ha descritto, non sono cambiati e non cambieranno mai.

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